mercoledì 17 giugno 2009

Pensa te...

Beh, dopo tanti mesi di silenzio non me l'aspettavo che ci fosse ancora qualcuno interessato al mio blog!
Ho cominciato a scrivere un po' per caso dopo aver scoperto Blogger, infatti prima mi sono messa a pastrocchiare con i template, così come si fa solitamente quando si scopre un nuovo giochino, per vedere "l'effetto che fa", poi siccome l'effetto mi piaceva ho provato anche a scrivere un post, pensando che tanto chissà chi l'avrebbe mai letto.
E invece sono stata
praticamente subito beccata! E' pur vero che nel vecchio blog ho messo un avviso di trasferimento, ma pensavo che ormai passassero di lì solo più visitatori casuali.
Sono rimasta piacevolmente stupita e ringrazio chi ha anche lasciato un messaggino con belle parole, vere carezze per l'anima!
Tanto per riprendere il post precedente, giorno dopo giorno continua il viaggio verso una dimensione di vita più umana. E' difficile, anche a causa delle persone che ti stanno intorno e che sono abituate ad avere molto da te, in termini di attenzione, disponibilità, presenza, aiuto. L'altra difficoltà è costituita da te stessa, dall'abitudine radicata ad essere attenta, disponibile, presente. Nei giorni scorsi pensavo a questi aspetti, e sentivo dentro una sorta di ribollimento vulcanico, una voglia incredibile di diventare un po' egoista!! Ecco sì egoista, ma un'egoista ecologica, cioè non tale nel senso più stretto della parola, ma solo per la salvaguardia di me stessa. Mi sento un po' panda... eheheheh
Ma tra il dire e il fare c'è sempre di mezzo qualcosa, e in questo caso c'è la necessità di imparare. Prima di tutto occorre osservare gli uomini: loro sono degli egoisti naturali, non si devono sforzare particolarmente. Io sto osservando, e facendolo con attenzione mi accorgo ancor più delle "finezze" che utilizzano con maestria. Poi occorre fare delle prove, e stabilire di concedersi giornalmente almeno una pillola di egoismo. Io ci sto provando, ma sarà che sono fatta male, salta sempre fuori da qualche parte, come il grillo parlante di Pinocchio, un piccolo senso di colpa che mi disturba.
Il bello è che si tende sempre a dire (agli altri), pensa a te stesso... e lo si dice come fosse uno dei dieci comandamenti, cioè un dovere sacrosanto. Ma poi si fa veramente?